Omelia Don Carlo 8 marzo 2019

*Omelia 8 marzo 2019*

“Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte?”

E devo dirvelo io perché digiunate voi?
Il digiuno è un’esperienza di una mancanza di cibo per gridare che del cibo si può fare pure a meno; non è essenziale quanto cibo mangio per la mia felicità, per la mia realizzazione umana.
Si digiuna per domandarsi e domandare: ma cos’è l’essenziale? Cosa sazia il cuore? Se digiunate per questo fate bene, perché la maggior parte della gente questa domanda non se la fa mai, non mette mai in discussione che il cibo basti.

“Ma allora perché i Tuoi discepoli non digiunano?”

Appunto, perché hanno scoperto cos’è l’essenziale, cos’è ciò che sazia il cuore e hanno cominciato a mangiare questo cibo, a festeggiare. Allora che differenza c’è fra voi e noi? Fra il digiuno di tutte le religioni, che denuncia la mancanza, e il digiuno cristiano, che festeggia la presenza?
Che differenza c’è?

È la faccia soprattutto.
E ognuno deve dirlo.
Le facce si possono guardare, lo sguardo e il tono con cui uno parla e vive si intercetta. Io dico che, se non ci fosse differenza, non varrebbe la pena essere cristiani.
Eppure io posso dire anche – e quante volte lo tocco con mano di sti tempi – che solo un capello distanzia chi sinceramente cerca l’essenziale e chi è entusiasta di averlo trovato.
Quante volte mi è capitato, un pelo!
Come disse Gesù:
“Non sei lontano dal regno di Dio!” Capisco che tra me e te c’è solo un capello.
La vera distanza, quella che mi intristisce, mi ferisce ogni volta e mi lascia sgomento, non è tra chi cerca e chi ha trovato, ma tra chi cerca e chi non cerca più, anche se professa la tua fede, fa tutti i riti cristiani e pare che ne sappia più di te, è moralmente più coerente di te.
C’è un abisso, quello ha la vibrazione dentro il cuore
ed è, come dice il film _Dead man walking_ : un morto che cammina.