Omelia 5 aprile 2019
“Cercavano di arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché non era giusta la sua ora”
Perché il Destino si compie nella Sua ora, l’ora in cui Dio Lo chiama e in quell’ora Lui Gli risponde. Questa è la fede di Gesù, la fede cristiana, è legata a un’ora, a un istante, è legata al tempo, non allo spazio. Non è una religione naturale, di chi riflette sulla natura e si immagina il Creatore della natura, no! È una fede storica. È qualcosa che accade in un istante di tempo, lo spazio non c’entra nulla, è solo un contenitore, può accadere dovunque; a me è accaduto in Italia, anzi, in Calabria, mi ricordo il giorno, mi ricordo l’ora. Come i primi due, Andrea e Giovanni: non è descritto il luogo, ma il giorno e l’ora, che era l’ora decima; in quel momento si giocarono tutto, domandarono “dove abiti?”, gli fu detto “venite e vedete”, vanno, vedono e vedono perché sono pronti ad andare in quel momento, che era unico, poteva non ripetersi più. Le prime virtù cristiane non sono virtù morali, sono virtù psicologiche: c’erano anche degli immorali, dei criminali dietro Gesù che si convertirono; ma erano l’attenzione e la disponibilità, la prontezza a rispondere. È questo che realizza l’esperienza cristiana: rispondere quando sei chiamato, perché lì tu incontri Dio.
Che cosa cambia questo? Che frutto porta questo, questa fede nella vita? Dice il Salmo 33:
“Il Signore li libera da tutte le loro angosce”
Se tu in quell’istante riconosci Dio che ti chiama e Gli dici “sì”, in quell’istante avrai i mille problemi dell’istante prima ma l’angoscia non c’è mai più, la disperazione non c’è più – l’angoscia, l’angustia è il vicolo cielo, la strettoia dove non hai scampo – no! Da quando riconosci Dio lì e Gli dici di “sì” in quell’istante è sfondato il muro del carcere, irrompe dentro il carcere del tempo e dello spazio l’Eterno, dilaga e non c’è più il vicolo cieco, c’è sempre, sempre la via d’uscita, si dice l’exit strategy, l’alternativa. San Francesco capisce questo, lui che si era sentito a vent’anni imprigionato da mille cose e le buttò via, a quarantaquattro dice: ho capito che con tutte le creature io posso arrivare a Te, sono diventate tutte trasparenti, una finestra che mi spalanca su di Te, come nel web quando trovate l’ipertesto – quello sottolineato – con il ditino cliccate e si apre sempre una finestra nuova, una finestra nuova. Tutte le cose sono connesse, un possibile spalancamento con il Mistero, non ce n’è più una che sia per te vicolo cieco.