Omelia Don Carlo 29 aprile 2019

Omelia 29 Aprile 2019

“Tutto è stato dato a Me dal Padre Mio, ogni cosa che vedo è offerta dal Padre a Me non da Me a Lui”

Questo è lo sguardo di Gesù sulle cose. Guarda una cosa così acutamente che grida Abbà, papà, sei Tu, sei Tu che mi dai questo come segno di quanto mi ami, grazie! Offrire non è dare qualcosa a Dio, fare qualcosa per Dio. Ma riconoscere che tutto Lui lo fa e lo dà a me. Provate a guardare ogni cosa così, un istante davvero. Vi si riempie il cuore di grido: ma allora vieni Tu, fatti vedere che Ti devo abbracciare. Questa è l’offerta: è questo sguardo che è l’unico vero. Sennò è falso, perché la realtà è questo.
E cosa cambia, esistenzialmente, anche psicologicamente?

Dice: “Così troverete ristoro, il Mio giogo è dolce, il peso leggero.”

Il dramma resta dramma, tutto è dramma. Ma in questo dramma troverete ristoro. Bellissimo.
ἀναπαύσω ὑμᾶς (anapàuso ymàs), il dramma ve lo metto in pausa – bellissima – la pausa. C’è, ma non determina più. Non incide più, non disturba più la vita. La puoi vivere, non ti domina più l’ansia, c’è come un’ultima pace. E poi dice: il giogo è dolce, il peso leggero. Il giogo resta, il peso resta ma si addolcisce. Non c’è più il veleno nel cuore, non c’è più la pesantezza. Quando sei incattivito, schiacciato, appesantito è perché non offri più. L’offerta è come… Vedevo l’altra sera alla televisione che era l’anniversario dello sbarco sulla luna. Gli astronauti sono là, che si alleggeriva la gravità, ballonzolano, danzano sulla luna. Ecco resta, tutto ma si alleggerisce la gravità, il peso delle cose. L’offerta è il gesto più facile. Tutti possono farlo, e sempre. Perché dice ancora: queste cose tu le hai nascoste ai dotti e ai saggi – non c’è bisogno di dotti, quelli che san già tutto, che non guardano più le cose, ma guardano che quello hanno già in testa – ma le hai rivelate ai piccoli, cioè a chi è disarmato, come il bambino guarda lealmente e chiama le cose, ogni cosa col suo nome. E il nome di ogni cosa è offerta da Dio a me.