Omelia Don Carlo 28 febbraio 2019

*Omelia 28 febbraio 2019*

“Non dire: «Basto a me stesso»”.
Come sono acuti, concreti, esperienziali i libri sapienziali. Li chiameremmo libri esistenziali, gli ultimi libri della Bibbia che sono preoccupati di vedere fiorire che cosa cambia nell’esperienza il loro Dio e la loro fede.
Se dici: “Basto a me stesso”, è un suicidio del tuo desiderio che è infinito. Se tu ti vuoi bastare, tu riduci il tuo desiderio alla misura delle tue capacità che sono sproporzionate davanti alla voragine che hai dentro. Non ti basti a te stesso, prendi sul serio la voragine, accetta la sfida che ti lancia la fede ebraica.
Gli Ebrei sono uomini audaci nel desiderio, educati ad attendere l’infinito che deve venire nel mondo e lanciano la sfida più vibrante, anche se la più tremenda per i meschini.
Perché gli Ebrei sono così temuti?
Li han voluti far fuori gli Assiri, i Babilonesi, ci han provato gli Egiziani, ci ha provato Hitler, ci ha provato Stalin… Ci prova il denaro, oggi, il potere.
Perché sono perseguitati? Che cosa ha di tremendo un ebreo nel cuore?
Questa sfida – “non dire: «Basto a me stesso»” – è il primo salmo degli Ebrei.
“Beato l’uomo che confida nel Signore”
Ché l’uomo, grida un ebreo, è felice se confida se affida la sua voragine al Signore che ha creato il suo cuore, perché per gli Ebrei Dio non è un onnipotente che domina l’uomo, lo schiaccia, che gli comanda una legge e se disobbedisce lo punisce.
Dio è un amico dell’uomo, amico del loro padre, Abramo, un innamorato dell’uomo che preferisce, stranamente – loro non sanno dire perché – il loro popolo, la loro razza, la loro terra, loro.
È da questa preferenza che nasce la fede ebraica, una preferenza che fa esplodere una fiducia totale in questo Dio. Dentro il mondo, Mediorente ma tutto, gli Aztechi hanno un Dio tremendo, tutte le
religioni conoscono il timore di Dio e fioriscono in cammino a non aver più timore e ad avere fiducia, all’abbandono, allo spalancamento totale perché il loro Dio è un Dio che li preferisce, un innamorato e come ogni innamorato ha una sola brama: lo spalancamento totale del cuore dell’amato!
Questo è il Dio che gli Ebrei hanno incontrato e la sfida che hanno raccolto e che rilanciano al mondo:
“Non dire: «Basto a me stesso»”.
Sciogli sto cuore e spalancalo!
E che cosa scioglie il mio, il tuo, a questo spalancamento?
Che cosa ha dato Gesù a me e a te rispetto a quello che gli aveva dato agli Ebrei? Con quali segni? Con quale amore? In quale luogo Gesù è riuscito a sfidarmi, ad invitarmi a spalancare il cuore e a darglielo tutto? E chissà com’è e cosa farà oggi per prendermi anche oggi e condurmi allo spalancamento totale di cui Lui è il primo ad avere sete.