Omelia Don Carlo 22 gennaio 2019

omelia 22 gennaio 2019

“Il sabato è stato fatto per l’uomo”.

Perche l’uomo festeggiasse con Dio la bellezza del mondo appena creato. La tragedia è che questo sguardo buono, festoso su ogni cosa si rovina con il
peccato. Il peccato rende l’uomo sospettoso, possessivo, bramoso di possedere le cose che ormai sono solo cose non sono più un segno. Sono prede da rubare ad un Dio che è diventato padrone, che non è più sentito come Padre.

Tutto si corrompe, muore la bellezza, muore la festosità della vita e così, dice Gesù, invece che il sabato per l’uomo, l’uomo è per il sabato. Ha il dovere del sabato che non è più una festa, ma è una legge piena di dogmi da rispettare: le norme sul cibo, le norme sui passi che si possono fare in un giorno e le norme sul riposo. E tutto è un dovere, è tutto un precetto.

Che pena! Quando vengono a confessarsi i cristiani: “non ho rispettato il dovere del precetto festivo”. Ma te sei scemo!

Pensate: ridurre l’entusiasmo di Paolo che incontra Gesù Risorto, di Maddalena che gli salta addosso con quell’abbracciatona per festeggiare l’evento della Resurrezione nel mondo, che l’Eterno è entrato nel mondo e noi possiamo, da adesso, partecipare dell’Eterno, pensate l’entusiasmo di
Maddalena e Paolo per Cristo Risorto che diventa il dovere di andare a messa la domenica. Io preferisco la preghiera accorata di Paolo che dice: “Dio illumini gli occhi del vostro cuore perché possiate comprendere la speranza a cui siamo chiamati. E’ meglio pregare Dio che ci illumini di nuovo, che ci faccia accorgere dov’è che i nostri occhi si illuminano che le cose ridiventano belle perché
ridiventano segno e Dio ridiventa Padre.

Quali sono le parole, gli sguardi, gli affetti che ti fanno, di nuovo,
venire voglia di festeggiare?