Omelia 11 gennaio 2018
“Ordinò di non dirlo a nessuno.”
Cosa serve che vai a gridarlo a tutti? Il miracolo è per te, non per gli altri. È sempre personale, è un segno dato per la tua fede, che è lo scopo vero. Il vero miracolo per gli altri è incontrare un uomo di fede, non un uomo guarito, in piena salute. La salute e il benessere, sono segni, non sono lo scopo.
E quindi – questo rimane stralunato –:
“Va a mostrarti al sacerdote e fa l’offerta”
L’offerta a Dio, lascia perdere gli altri, lascia perdere Me, perché la tua felicità e riconoscere Dio, amare Dio. La salute, e tutto il resto di benessere, è un segno – ecco – un segno dell’amore di Dio, non un idolo, come è per tutti, cioè una sostituzione di Dio.
Ho letto stamattina appena sveglio una lettera che viene dall’estero, di una persona di noi che era sconcertata, quasi scandalizzata dell’incomprensione che trova nella sua famiglia, perché hanno una concezione mondana, banale, e di fronte alla sua profondissima religiosità li sente lontanissimi: ‘io sento meno lontano te che sei al di là del mare che i miei legami naturali’.
Quello che è essenziale è Dio, non il segno di Dio. I segni son tutti belli, facciamo benissimo a chiedere tutte le grazie, con tutti i “per grazia ricevuta” in tutti i santuari del mondo…si può domandare tutto – non siamo mica masochisti!! – ma di per sè di segni, per riconoscere Dio, ne basta uno; a Gesù in croce bastó come segno di Dio quel poco fiato o sangue che ancora aveva: domandó “perché mi hai abbandonato?”, cioè “perché mi hai tolto tutti gli altri segni?”, però “a Me per riconoscere che tu sei Abbah, il Papà che mi fa in questo istante, mi basta quel po’ di fiato o di sangue che ho ancora e Io nelle tue mani mi affido, perché Tu per Me sei tutto, perché di mille segni posso farne a meno, perfino della vita biologica posso farne a meno, ma di Te mai”.
Immaginate lo sguardo stralunato del lebbroso miracolato e degli Apostoli di fronte a questa radicalità; non capiscono, non capiscono tanto che Lui, di fronte a questo stralunamento che avevano in faccia, dice che normalmente “Egli si ritirava in luoghi deserti [luoghi solitari] a pregare”, a cercare quello che loro non cercavano. In quei luoghi deserti dove era stato proprio all’inizio, per quaranta giorni, dove aveva capito esattamente questa cosa, per cui uscito dal deserto di fronte al primo scontro con il pensiero del mondo cosa grida Gesù? “Non di solo pane vive l’uomo”, Io ho capito in questo luogo deserto di cosa vive un uomo, di cosa vivo Io, di cosa è essenziale per Me. Non sono essenziali neppure gli amici, se non sono segno di Dio.
Gesù è tanto radicale che è “intrattabile”, cioè non è trattabile, con Lui non si può trattare o contrattare: come si fa a contrattare con Uno che ti ha già dato tutto? Non è che puoi scendere sul prezzo se già ti ha dato tutto.