Omelia Don Carlo 10 gennaio 2019

omelia 10 gennaio 2019.

Legge, si siede e “gli occhi di tutti erano fissi su di Lui”.

E tutti erano meravigliati delle parole uscite dalla Sua bocca…chissà come aveva letto da riempirgli di meraviglia.

Aveva usato le parole di tutti ma dette da Lui quelle parole erano veramente vere.

Mostravano quello che le cose realmente sono, descriveva la natura delle cose e ogni cosa detta da Lui, illuminata da Lui era meravigliosa, li faceva meravigliare

Perché le cose se le guardi per come sono, sono meravigliose, perché sono segno del loro Creatore, parlano di Dio, della Sua bellezza, ti mettano davanti a Lui. Perché chi ti meraviglia non sono le cose, quelle sono piccole, deludenti, inconcludenti, quello che ti meraviglia è Dio che trapela dalle cose.

Chi incontra Cristo è pieno di questa meraviglia se no non ha incontrato Cristo, ha incontrato un tarocco di Cristo.

Pieno come Lui è pieno. Il primo meravigliato era Gesù, guardava le cose con due occhioni spalancati e di fronte ad ogni cosa quasi si inginocchiava pieno di venerazione e di commozione e diceva: “Abbà” ma sei Tu, sei Tu che mi mostri in questa cosa, che mi parli attraverso questa cosa: grazie.

Questa è la meraviglia che prendeva le folle, che prese quella sinagoga piena e che prendeva Lui.

E qual è il frutto di questa meraviglia?

Gli stupidi dicono è la fede, la fede nasce dalla meraviglia. Lo diceva anche Aristotele: tutto nasce dalla meraviglia. Non è vero perché quel giorno a Nazareth da quella meraviglia che prese tutti non nacque la fede. Lui gridò: “oggi si è compiuta questa scrittura, si compie la promessa per cui il nostro popolo ha vissuto”. E loro sentono che è vero e glielo vedono in faccia che è proprio così.

Quelle parole, quella faccia per un istante gli riempie di meraviglia, quel sabato a Nazareth non genera la fede perché la folla meravigliata, piena di meraviglia lo spinge fuori fino al precipizio per buttarlo giù dal precipizio. E’ la folla meravigliata che fa così.

Perché dalla meraviglia non nasce la fede, nasce la decisione, la meraviglia provoca la libertà tra le due posizioni, o pro o contro. E quel giorno la decisione fu contro. Lo scopo di Gesù, il primo scopo non è innanzitutto la fede ma la libertà, non è venuto a rendere gli uomini credenti ma gli uomini liberi. Infatti la Chiesa dice che Cristo non è il Creatore della fede ma è il Redentore, il riscattatore degli schiavi. Prende un uomo, gli mette in mano la libertà e gli dice: “Fanne quello che vuoi, dimmi che cosa ne vuoi fare”. Perché a Gesù una fede che non nasce dalla libertà non dà gusto a Lui e neppure a me.

Nessuna cultura nel mondo ama tanto la libertà come quella che nasce da Gesù neanche la più splendida, la più razionale, la più estetica che è quella greca.

Appunto dicevo prima che Aristotele diceva che tutto inizia da una meraviglia. Non è vero.

La meraviglia è ciò che spinge ad iniziare un percorso ma ciò da cui inizia il percorso e la direzione che prenderà non è la meraviglia ma è la decisione.

Ecco. Come sono preziosi degli amici liberi, amici che obbediscono alla meraviglia invece che reprimere come fecero quel giorno a Nazareth la meraviglia.

Perché questi sono amici anche miei perché sono amici di se stessi perché ubbidiscono a quello che corrisponde al cuore loro.