Omelia Don Carlo 5 dicembre 2018

omelia 05 dicembre 2018

“Molta folla”, “zoppi, storpi, ciechi”, “altri malati”, li guariva.

Ognuno di quella folla è fisso sul suo bisogno, che è la salute, non pensa a Dio, è lì per la salute. E Lui non parla direttamente di Dio, dà la salute, anzi dà di più: dà il pane ed i pesci che non erano stati richiesti.
“Non li volle rimandar digiuni”.
E qual è il risultato? Loro cercano la salute, dà la salute ed il pane, e la folla “era piena di stupore e lodava il Dio di Israele”.
Lui non ha parlato del Dio di Israele, ha risposto ai loro desideri e bisogni. E loro vedono Dio, si trovano davanti a Dio, perché per Gesù Dio non è separato dalle cose o contrapposto alle cose: è il Creatore delle cose e Lui Lo trova al fondo di ogni cosa. Gesù non parla direttamente di Dio. Più volte dicono i Vangeli che non parlava se non in parabole. Le parabole sono cose che per Lui erano segno. Aveva uno sguardo così vero sulle cose che le vedeva e le mostrava per quello che erano: segno che rendeva presente Dio.
Il Dio di Gesù è la verità di ogni cosa, la bellezza vera di ogni cosa e rende quella cosa desiderabile e, insieme, segno di Lui. Gesù non è superficiale nello sguardo e non è diviso, disintegrato in se stesso fra Dio e le cose. È radicale, integro, unito e chi Lo vede, come dice potentemente il salmista, ha un desiderio: “Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita”.
Uno quando lo vede…tu vuoi passare tutta la vita nella casa di Uno così, abitare dove abita Lui, vedere le cose come le vede Lui, usarle per lo scopo, per come le usa Lui, amarle così.
Perché in quella casa tu senti che tutto è 100 volte più entusiasmante: le stesse cose lì sono entusiasmanti!
Un piccolo gesto di affetto vibra del Paradiso in terra, ti lascia un fremito che tu ce l’hai per sempre.

Ma questa casa, la casa di Dio, la casa dove abita quell’uomo lì, Gesù di Nazareth, non è un rifugio dal mondo per gente che ha schifo del mondo e si vuol proteggere: è il mondo vero, è il mondo desiderato dagli storpi, dagli zoppi, dai ciechi,
esattamente come allora.

A noi è stato dato per mostrarlo così, per viverne, più che discuterne.