Omelia Don Carlo 18 dicembre 2018

*Omelia 18 dicembre 2018*

“Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé Maria”.

Non è perché l’angelo gli ha spiegato bene tutto come accadde il concepimento, non gli ha spiegato come ma che sfida rappresenta per lui
quella cosa. Chiede l’angelo a Giuseppe: “Ma tu vuoi diventare padre?”. “Eh certo, mica ho preso Maria per caso!”. “Ma secondo te è meglio, è più grande
diventare padre del figlio di Giuseppe o padre del figlio di Dio?”.

E mentre Giuseppe aspetta un istante, non si aspettava questo rilancio, continua l’angelo: “Non dovrei dirlo ma mi ha detto Gabriele che anche a Maria gliel’ha messa così perché se stava a spiegarle come avveniva lei
avrebbe risposto ma a me non risulta che succeda così. E’ più grande per te diventare madre del figlio di un garzone, di un falegname o diventare madre
del figlio di Dio?”.

Dov’è che fiorisce di più la grandezza di un padre e di una madre? Di tirare su un loro figlio o insegnargli a diventare figlio di Dio?

E’ di fronte a questa sfida, quello strano concepimento poteva affossare per sempre – già aveva affossato – il loro matrimonio ed invece è stato il rilancio del matrimonio più grande della storia. Quella famiglia è chiamata la Sacra famiglia. E’ certo che loro due per verificare la sfida avevano un
solo modo, di provarci e di sposarsi con quella sfida dentro il cuore.
Pensate che tono avrebbero i matrimoni se ci si sposasse avendo nel cuore quella sfida lì: per educare i figli di Dio.

O degli amici che stanno insieme con questa sfida, con questo compito: dedicarsi all’opera di Dio nel mondo.

E’ finito per sempre “il banale” in legami così, anche litigare non è più banale, è litigare per Dio, per l’opera di Dio.