Omelia Don Carlo 9 novembre 2018

omelia 09 novembre 2018

“Ma non sapete che siete tempio di Dio!”

Grida Paolo ai Corinzi con un tono accorato, sgomento, con una pena dentro al cuore, perché li guarda in faccia, vede gli sguardi, i toni, i discorsi e gli fanno questa sconfinata pena, quasi si sgomenta, lo sgomentano, perché sono quelli che hanno più doti, i più dotati, hanno tante cose belle, hanno una vita florida, una vita lussureggiante. Hanno tanti carismi a Corinto, tanti li invidiano, ma tutte queste cose belle che hanno e che fanno, che cosa portano in loro? Li guardi in faccia e sembrano come una donna con il pancione, incinta, che sta per partorire, ci parli, la guardi in faccia e ha la leggerezza stupida, incosciente di una ragazzina di undici, dodici anni, non si rende mica conto di che cosa si porta addosso, qual è il compito che ha nel mondo. Ecco, li guarda e a questi gli manca la coscienza dell’essenziale!
Sono stati scelti per essere dentro il mondo tempio di Dio e, invece, si comportano, parlano, con una incoscienza, con una stupidità, penosa, non si rendono conto; si misurano come si misurano gli altri, ma tutte le cose che loro fanno le possono fare tutti! C’è una cosa che possono fare solo quelli che sono stati scelti: essere tempio di Dio. E perché accade questo?

Non è che loro sono più peccatori degli altri, non sono riusciti a specializzarsi in peccati nuovi, fanno quello che fanno gli altri!
Ma il loro male non è il peccato è la meschinità dello sguardo, di come si misurano.

“Fate della casa del Padre mio un mercato”, ecco cos’è la meschinità. Fare di tutte le cose della vita, anche le più sacrosante un mercato. Il mercato è il luogo dove tutto ha un prezzo, viene calcolato, misurato, non c’è niente di sacro nel mercato, tutto si paga a soldi. Non c’è niente per cui valga la pena vivere o morire. Tutto é uguale a tutto. Tu glielo vedi in faccia. Questi qua ragionano così, come i cambiavalute, come i mercanti. Tutta la vita è dissacrata, non hanno il senso della sacralità della loro vita. Cosa fa Gesù con questa gente? Gesù è quasi disarmato anche lui, non ci può parlare, non ci può discutere. Perché uno che sbaglia che ha un ideale grande, che ha un suo “dio” diverso dal tuo ci puoi discutere, di puoi parlare, ma con chi non ha nessun Dio, con coloro per cui la vita è tutta mercato, tutta misura, tutto “quanto mi costa, quanto vale” che non ha niente di sacro, che anche guarda se stesso e non è sacro neanche lui al suo sguardo! Gesù fa una frusta di cordicelle e li scaccia fuori, chiude il rapporto con loro: non è che li esclude, li manda fuori dal tempio a fare il mercato fuori! Bene, credete che tutto si può pagare, misurare, che si può vivere senza avere nulla di sacro, nulla per cui vivere e morire, si può vivere senza Dio… bene, provateci! Provate a verificare se fare della vostra vita un mercato vi basta! Se fare della vostra fede, della vocazione che avete ricevuto un mercato, vi basta!

Perché è il loro stesso cuore che ha bisogno di Dio! Cacciati fuori dal tempio si renderanno conto, è il loro stesso cuore che gli farà capire che la vita non è fatta per questo! Preghiamo Dio che ci liberi dall’incoscienza, dalla stupidità. Quante volte incontro dei cristiani, ci parli, sono pure brava gente, ma gli manca il tono, non hanno l’orgoglio di quello che gli è stato dato! Sono mollicci, un po’ sciapi, quasi vergognosi di esistere! Quelli a cui è stato dato il segreto del mondo, si misurano, ragionano, si valutano, piangono e ridono per le stesse ragioni per cui lo fanno gli altri.