Omelia 28 novembre 2018
“Sarete odiati da tutti a causa del mio nome”
Perché vedendo voi, vedranno Me; Io vi ho segnati per sempre, vi ho messo addosso qualcosa che fa paura, che terrorizza, per questo vi odieranno. Dovete capire che cosa ho Io di così ‘odioso’ ed insopportabile per un cuore umano, da scatenare la persecuzione fino alla fine della storia.
Il cristianesimo non è un wellness psicologico, scatena nel mondo un dramma. Perchè? Cos’ha Cristo di odioso e di tremendo?
“Grandi e mirabili – dice questo salmo – sono le tue opere”.
Ecco la colpa imperdonabile di Gesù! È la grandezza di Gesù: le Sue opere e i desideri che quelle opere destano, eccitano, fa paura.
Perché io vedo Gesù, vedo la grandezza per cui io sono nato, per essere come Lui, per fare le grandi opere che fa Lui.
Questo è il dramma: che quella grandezza è impossibile a me, io non ne sono capace.
Sono nato per quella grandezza, ma di quella grandezza non son capace. Me la può donare solo Dio.
Solo Dio! Non è impossibile.
E per averla devo cercare Dio. Ma se io non voglio domandare a Dio e voglio fare da solo, sono costretto a combattere Gesù e a combattere i cristiani che portano nel mondo la grandezza di Gesù.
Gesù porta la pace agli uomini, l’amore perfino ai nemici porta, ma scatena la guerra dentro, dentro i cuori, tra la grandezza dei desideri e la piccolezza delle capacità dell’uomo.
Chi lo incontra deve scegliere: se uno vuol fare da solo e non vuole domandare a Dio, deve rinunciare, anzi deve odiare la grandezza e i desideri grandi.
E dovrà odiare i cristiani che portano Cristo perché destano i desideri più grandi, questo è il nostro posto nel mondo. Un compito, un posto, diceva la lettera a Diogneto – un documento del secondo secolo -: ‘I cristiani hanno nel mondo un posto che non è loro lecito disertare.’ Il posto dei Cristiani è liberare il mondo dall’affogare nella meschinità.