Omelia Don Carlo 4 ottobre 2018

*Omelia 4 ottobre 2018*
San Petronio.
Oggi lo festeggiamo come patrono della città di Bologna. A lui è dedicata la città, non la cattedrale: due santi diversi.

Patrono della città è un uomo in cui si riconoscono tutti i cittadini, non solo chi ha la fede. Vuol dire che la fede di Petronio abbraccia tutti, anche chi non crede, perché è evidentemente una fede umana, che rende più umani. Umani adesso, non nell’aldilà, nella vita eterna per i credenti.

Da quale esperienza umana è nato un uomo come Petronio? Perché tutti i bolognesi si sono ritrovati in lui? Hanno voluto fare una chiesa molto più grande della cattedrale, addirittura era progettata in concorrenza con san Pietro a Roma.

“Non fatevi chiamare rabbì da nessuno e nessuno chiamate padre sulla terra”.
Questo è il segreto di Petronio: un uomo teso ad imparare più che a insegnare, un uomo cioè attento a tutto, assetato di conoscenza, che si stupisce di tutto, che impara sempre, cresce sempre, in ogni cosa lui impara qualcosa, cresce e quindi è sempre nuovo, sprizza novità e freschezza da ogni parte; non è mai appagato, è un uomo che rilancia sempre, sfida sempre.

“Ma non siate” – dice Paolo commentando un uomo così, Paolo era così – “non siate pigri nello zelo, siate invece ferventi”. Ecco che cosa ha colpito i bolognesi, ecco come sono figli gli amici di Petronio: non sono pigri, sono ferventi, è gente che brucia, che dove arriva incendia.

E non è male, nella tiepidezza bolognese che conosciamo bene, un po’ di fervore, di zelo per Bologna. Oggi non guasterebbe!

Noi siamo chiamati per essere significativi dentro questa città, a raccogliere la provocazione di Petronio.