Omelia Don Carlo 19 ottobre 2018

*omelia 19 ottobre*

“Migliaia di persone si erano radunate” attorno a Lui, “al punto che si calpestavano a vicenda”.
Ma cosa aveva? Che brivido, che impeto scatenava dentro al cuore? Se glielo chiedevi, non te lo sapevano dire, ma si vedeva che questo accadeva davanti a Lui.
Che cosa portava Gesù? Lo riducevano ai miracoli, alle parole, a quel poco che capivano o che non capivano, ma c’era qualcosa di più grande che intuivano.
Che cosa ha portato Gesù dentro la vita di questa gente, dentro la nostra?
Dice Paolo: “Siamo stati fatti eredi”. Appena ho visto questa parola, questa mattina, dico: se mi arrivasse un telegramma di un Notaio che dicesse che ha scoperto che la mia mamma, invece che una misera pensionata sociale, fosse stata una zia d’America che ci avesse lasciato a noi 5 figli miliardi di eredità, con che faccia stamattina avremmo brandito il telegramma e ci saremmo telefonati, saremmo corsi a New York dal Notaio a vedere l’eredità?! La faccia di un Cristiano è questa: di uno che ha ricevuto la notizia da Gesù che c’è un’eredità immensa, infinita: quella stessa di Gesù. E tu già, prima ancora di averla vista, la cominci a pregustare qui. Come è raro trovare la faccia di un cristiano che abbia questo presentimento, questa trepidazione, questa curiosità, già in faccia se la comincia a godere! E’ così raro trovarli, ma è così bello trovarne!
Avrebbe, come dice San Paolo, “il sigillo dello Spirito nel cuore e sulla faccia”: ἐσφραγίσθητε (esfraghisthete), è il marchio a fuoco, il tatuaggio col coltello, un segno indelebile. Uno che sa questa notizia, che ne raggiunge la certezza – appunto – c’ha la faccia di Gesù, dove arriva lui si accalca di gente perché tutti son fatti per sapere quello che sa lui. Ha un segno sul cuore, un segno sul volto incancellabile. Una volta che l’hai saputo, nessuno te lo cancella più. σφραγὶς (sfraghìs) è il marchio a fuoco o il tatuaggio col coltello, lo sfregio, la cicatrice che non ti si cancella più. Questo aveva Gesù, per questo la gente si accalcava, Lui sapeva il segreto, faceva trapelare il segreto.
Qual è il segreto di Gesù?
E’ che προ-ορισθέντες (pró-oristenthes) dice: siete predestinati. Io conosco in anticipo il destino che è stato stabilito per noi. Io conosco già l’orizzonte, ὁρίζων (orìzon): l’orizzonte in cui si svolge la vita. Comunque si svolga, comunque sia faticosa e dolorosa, la vita mia e la vita vostra ha un orizzonte segnato dall’inizio. Io conosco l’orizzonte: il nostro destino – che io conosco, che io vi anticipo – io lo chiamo Abbà: Papà. Tutto si svolge nell’orizzonte del cuore e dell’abbraccio del mio papà. Di cosa avete paura?
“Voi valete più di molti passeri”.
Che bello avere amici che anche solo per come ti guardano, gli leggi in faccia questo marchio a fuoco, che son certi che tutto si svolge in questo orizzonte: nel cuore e nell’abbraccio del Papà. Uno non teme più niente, appunto; comincia ad essere libero.