Omelia Don Carlo 26 settembre 2018

*omelia 26 settembre*

“Non prendete nulla per il viaggio.”

Non vi mando a portare delle cose alla gente, non cose ma voi stessi. La novità cristiana sei tu. Non è ciò che tu fai o ciò che tu dai: è ciò che tu sei. Che pena, che fatica con i mendicanti a cui dai anche delle cose dei soldi,
se puoi…ma non me la cavo dando cose, non gli basteranno mai, ed è una pena infinita perchè poveretti son così ossessionati dal desiderio delle cose che non immaginano neppure che c’è di più delle cose.

Che la novità è la persona che hanno di fronte che gli dà quelle cose, è rarissimo trovare uno che sia interessato o disposto a incontrarti. Eppure come tutti hanno bisogno di me, di te, la novità ce l’abbiamo
addosso, non è nelle cose che abbiamo, quello è solo un pallido segno. Noi amiamo chi incontriamo, se gli diamo quella novità, quella che abbiamo addosso, noi stessi che non è separabile dalla nostra persona. Sennò non amiamo nessuno e siamo inutili a questo mondo. Qual è questa novità che i 12 apostoli, che noi, abbiamo addosso?

“Giravano di villaggio in villaggio annunciando la buona notizia”.

Ecco la novità non è ciò che fanno o ció che danno, ma è ciò che sanno, ciò che conoscono è la notizia di un fatto che è accaduto ed è una buona notizia perché ha portato il bene più grande inimmaginabile nella loro vita. Ed è un fatto che per gli apostoli, per me solo a saperlo ci cambia la vita. Se lo sai e ne cogli la portata.

È che noi… tutti i cristiani lo sanno, lo dicono, ripetendolo come un catechismo ma è una pena tristissima che mi stringe il cuore sentire dire la notizia di questo fatto, la più grande che possa accadere nell’universo, dirla come una cosa piatta come lo smog che si deposita nell’inverno bolognese sulle case, sulle auto e sulle cose. E’ irrilevante, triste, grigio, non è niente il fatto che il Creatore del mondo sia venuto personalmente nel mondo per incontrare te, per riempire la tua persona nella sua immensità, che te Lo porti addosso, che te Lo mangi come un pezzo di pane, sapere che è accaduto questo, che dentro il mondo ha fatto irruzione l’Eterno, che l’Eterno esiste, che la morte non distruggerà niente di me, dell’universo perché ogni cosa bella che amo e che guardo è mia per sempre se Lui ha fatto irruzione nel mondo. Sentire tutti i cristiani che sanno queste cose, che le dicono ma per loro non pesa…. che fatto è questo che solo a saperlo, ad averne coscienza ti cambia la vita? E saperlo che bene porta? Perché è una buona notizia? In cosa la cambia? Che cosa sarei io se quel fatto non fosse accaduto ed io non Lo avessi incontrato? Io sarei irriconoscibile, anzi il solo farmi la domanda mi sgomenta, non mi riconoscerei. Pensate come sarebbe interessante rispondere a questa domanda discutendone
fra di noi, faremmo scoperte preziose ma forse anche inquietanti.