Omelia Don Carlo 24 settembre 2018

*Omelia 24 settembre 2018*
“Pone la lampada sul candelabro perché chi entra veda la luce”.

Perchè se entra e non c’è la luce, le cose sono tutte lì, ma non le vede.
E per te, se le cose ci sono, ma non le vedi, non le capisci, non ne cogli il valore, il posto, è come se non ci fossero.

A un uomo che entra in una stanza buia non son le cose che gli mancano, ma è la coscienza che sono lì. La presenza c’è, ma lui non ha coscienza di quella presenza. Sono nulla per lui o, peggio, ci va a sbattere: sono nemiche. Questo è il dramma di tanti che incontro: hanno la fede senza coscienza, cioè una fede che non fa luce sulle cose, non li rende coscienti delle cose; quindi le cose o non ci sono, oppure son nemiche. E se la fede non fa luce sulle cose, non te le fa chiamare per nome, non vedi il loro aspetto, non capisci il loro posto, il loro scopo, tu vivi male; nel buio si vive male, si sopravvive e tutto ti fa paura perché ti manda in confusione; dopo ti blocchi, hai paura di andare a sbattere contro qualunque cosa, sei sempre meno libero perché ti manca la luce. Questo è il dramma: aver la fede, ma una fede che non fa luce; aver la fede, ma non la coscienza della fede.
Cos’è che nella tua vita accende la luce? Che cos’è che rende la tua fede capace di conoscenza? cos’è che illumina il volto? Quand’è che ti trovi col volto illuminato?
Questa è la sfida, perché non sprechiamo la vita, non sprechiamo il dono per cui siamo stati scelti di una fede che fa rinascere la vita e il mondo adesso.