Omelia Don Carlo 13 settembre 2018

Omelia 13 settembre 2018

E qual è la misura adeguata al cuore?

“Guidami per una via di eternità”.

Nessun’altra via è adeguata al cuore. Il cuore si appaga solo dell’Eterno, di una vita che porti i segni dell’Eterno.
Questa vita non è eterna, ma questa vita può essere segnata, marchiata dell’Eterno, vivendola puoi vivere dell’Eterno.
È solo questo che corrisponde, il resto delude. Quando noi siamo delusi è perché ci dedichiamo a ciò che eterno non è e il cuore, anche inconsciamente, lo percepisce.

Dove troviamo l’Eterno? Da dove viene?
Esiste – dice Giacomo – “un solo Dio: il Padre da cui tutto viene”.
L’eterno è ciò che viene dal Padre, quello ha il sapore dell’Eterno; ci son dei segni inconfondibili che il cuore intercetta.
Quali sono questi segni? Da cosa capisco che sto percorrendo la via dell’eternità o che mi sto perdendo dietro a cose che finiscono, che eterne non sono?
È che l’Eterno appassiona, infiamma, entusiasma. Solo Dio entusiasma realmente, in modo continuativo, senza venir meno.
Infatti, ἐνϑουσιασμός (enthusiasmos) in greco, dal verbo “en-tyein”, che vuol dire sentire il divino dentro, vibrare perché il divino è presente dentro le cose. Pensate all’episodio evangelico della Visitazione: perfino un feto vibra della presenza dell’Eterno.

E quando è che si spegne l’entusiasmo? Quando l’entusiasmo si spegne, l’energia si spegne e ci troviamo delusi?

Dice ancora Giacomo: “Non esiste alcun idolo, l’idolo è un Dio apparente”, è il sosia di Dio, un particolare che noi trattiamo come fosse Dio, lo adoriamo, ma non merita di essere adorato ed è facilmente smascherabile che quello è un idolo, appunto perché non ne sei più entusiasta: ti delude, il cuore si spegne, il cuore vuole altro, altro e comincia a cambiare.
Ecco, hai adorato un idolo quando hai la nevrosi del cambiamento, che devi sempre cambiare, non va mai bene niente, devi cambiare lavoro, cambiare marito…si può cambiare tutto, ma, se lo cambi per una cosa equivalente, non vai da nessuna parte!

Invece “percorri la via dell’eterno” quando non hai bisogno di cambiar cosa, ma di approfondire, di andare fino in fondo a quella cosa, perché ciò che entusiasma, il divino non è un’altra cosa analoga a quella, è il fondo di quella cosa e di tutte: vai a fondo di una e lo trovi!
Questo ti illumina tutto e son tutte tue, senza aver bisogno di, appunto, adorarle tutte.