*Omelia 17 maggio 2019*
“Noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è realizzata”, annuncia Paolo. I nostri padri gli ebrei hanno atteso da Abramo in poi per 1700 anni che si compisse la promessa, nelle lotte, nelle persecuzioni, nelle terribili deportazioni. Tutto questo per rimanere fedeli.
Dice Paolo agli amici di amici di Antiochia di Pisìdia: “Valeva la pena tutta questa attesa perché Dio è stato fedele, ha risposto”. Questo è l’annuncio di Paolo, l’annuncio di Cristo.
Cosa cambia nel cuore e nella vita di un uomo che riconosce che la promessa è stata compiuta?
“Oggi sei mio figlio, sei mio figlio. Oggi ti ho generato, ti darò in eredità alle genti”. Questa è la sostanza del cambiamento, che il Mistero ignoto in cui tanti uomini credono, che gli Ebrei hanno atteso di vedere in faccia, il giorno in cui si rivela ti dice: “Oggi ti ho generato, tu sei mio figlio”.
Lo dice a Gesù Risorto, lo dice a me.
Io sono figlio di Dio. Ti do in eredità. Il figlio ha in eredità tutto ciò che è del padre. Vuol dire che tutto ciò che è Dio che è di Dio è eredità mia. Io sono nato per partecipare della pienezza di Dio.
Pienamente, definitivamente sarà dopo questa vita perché in questo mondo il divino non ci sta, il divino fa scoppiare il mondo ma vi immaginate che Dio sta dentro alla terra? Il mondo deve finire, deve esplodere non ci può stare il divino là dentro, ce ne sta un po’, ci sta il centuplo. Se io sono certo che io sono figlio di Dio, che il divino, che Cristo Risorto è per me, completamente dopo per i nostri morti, ma è già incominciato per me, è già un’esperienza che moltiplica la vita sulla terra che mi cambia già la vita, perciò la faccia, adesso.
Se io sono certo di essere figlio di Dio – quando io intuii questa cosa ero ancora adolescente – ma se io sono certo di essere figlio di Dio, che cosa mi manca? Niente, mi basta perché vuol dire che tutto quello che è di Dio è mio. Ci posso aggiungere qualcosa al divino? Ma se io non sono certo di questo non mi basterà mai niente e sarò sempre un lamentoso, un mancante come tutti quelli che non conoscono Cristo.
Com’è una giornata vissuta da cristiano cosciente? Come è quella da non cosciente lo sappiamo e lo viviamo.
È intrigante raccontarcelo e discuterne insieme.