Omelia Don Carlo 25 febbraio 2019

Omelia 25 febbraio 2019

“Generazione incredula! […] Fino a quando dovrò sopportarvi?”

L’insopportabile per Gesù non è il peccatore, è incredulo, cioè l’uomo che vuole realizzarsi senza Dio, con le sue capacità. Non è un uomo che nega Dio, l’incredulo, è uno che nega se stesso, perché nega la propria grandezza, la grandezza del suo desiderio infinito; lo riduce, il suo desiderio, alle sue capacità, alla meschina misura delle sue capacità; è un uomo meschino che odia se stesso, che reprime il desiderio della grandezza e impone a se stesso di accontentarsi di quel che riesce da solo. Quindi è un uomo, l’incredulo, che rifiuta di essere aiutato, di lasciarsi amare, di affidarsi, e rifiuta di domandare, e invece -dice Gesù a questo povero padre – “tutto è possibile per chi crede”, perché per chi crede è possibile realizzare la propria grandezza, chi crede può desiderare tutto, non gli è negato nessun desiderio, perché è un uomo che può essere audace nei suoi desideri. Perché? Perché lui può desiderare tutto, perché è un uomo che ha già tutto; per l’uomo che crede tutto è Dio, non solo le cose, una quantità di cose… avesse tutte le galassie del mondo, quello non è tutto, quello è una somma di cose, il tutto è il Creatore delle cose. Ecco, l’uomo di fede è uno che vive davanti al Tutto, perché la fede non è credere che c’è Dio da qualche parte, è credere che Dio è lì. È riconoscere Dio davanti a te nei segni che te lo rendono evidente. Questa è la fede.
E dove accade questo per me e per te? Quali sono i segni che mi rendono certo? L’uomo di fede è quello che sa rispondere a questa domanda.