Omelia Don Carlo 9 gennaio 2019

Omelia 09 gennaio 2019

“Nessuno mai ha visto Dio”

E questo per Giovanni, che è un uomo realmente religioso – cioè razionale – è un dramma. Per noi uomini moderni no. Perché per Giovanni Dio è essenziale, per noi Dio che c’è o che non c’e comunque non c’entra. Per Giovanni Dio è la radice delle cose, di ogni cosa, se scompare Dio per Giovanni scompare il mondo, scompare lui. E il suo dramma è che Dio nessuno Lo ha mai visto, che Dio che fa tutto, che fa lui, gli è ignoto. E Giovanni dell’ignoto ha paura, si blocca: se è ignoto Dio è ignoto tutto, tutte le cose sono lontane, sono estranee e lui non le può più amare veramente, infatti dice:

“Chi teme non è perfetto nell’amore”

Non può amare Giovanni fino in fondo niente, non si può appassionare, non si butta più, è tutto rattrappito, ogni cosa gli sfugge. Niente è mai suo, nessun affetto per Lui può essere totale, perché è ignoto tutto, anche lui a se stesso, non può voler bene neanche a se stesso. È un mondo senza volti, se non c’è il volto di Dio non c’è neanche nessun altro. Ricordo ancora l’angoscia che mi ha preso alcuni giorni fa, quando ero nella più grande moschea di Istanbul – quella blu – e poi dopo sono stato mezz’ora nella grande ex cattedrale cristiano-bizantina di Haghia Sophia, piena dei mosaici più belli del mondo, e sotto sti mosaici c’erano dodici cerchi di gesso enormi, con le frasi del Corano, che erano dedicati ai dodici discendenti di Maometto che si erano spariti – uccidendosi l’un l’altro – il potere. Ho detto alla mia gente: “un minuto di silenzio, guardate entrambi”. Ecco, lì abbiamo capito che se Dio non svela il Suo volto è un mondo senza volti, terribile, un luogo di preghiera senza volti, insopportabile.
Ecco, Giovanni ha avuto questa angoscia fino a quella notte sul lago in mezzo alla tempesta, quando quello che pareva un fantasma è salito sulla barca: in quell’istante, lui e gli altri sono diventati liberi. Non liberi dalla paura del vento e delle onde, quelli c’erano e ci saranno sempre.
Guai che uno ce l’ha o non ce l’ha, è che erano liberi non dalla paura ma nella paura e nella tempesta in mezzo al vento. Resta tutto lì eppure su quella barca loro non erano bloccati, non li fermava nessuno, la barca non si è fermata perché Lui era su quella barca. Mi viene in mente quello che mi disse un’amica americana indiana qualche anno fa: “ma come fai te? You are unstoppable, non c’è niente che ti fermi”. Eppure io sento tutte le paure e le angosce degli altri.
Ecco loro su quella barca non erano liberi perché non avevano paura, erano liberi di averla quella paura, erano liberi solo perché Dio era su quella barca ed erano pronti a qualunque altra tempesta nella vita.