Omelia 14 maggio 2019
“Non voi avete scelto Me ma Io ho scelto voi”, qualunque sia il modo con cui vi ho scelti: dallo sguardo degli occhi, come il giovane ricco che poi disse di no alla scelta, ai dadi con cui è stato tirato a sorte Mattia. Io ho scelto voi perchè vi ho preferito. Ma non in gruppo, vi ho scelto, un grippo di dodici, vi ho scelto uno per uno. Questo introduce il dramma nei vostri rapporti, che voi non vi preferite. Perché voi non vi siete scelti e mai vi sareste scelti, conoscendovi. Per questo che sono impossibili tra voi le amicizie facili, naturali. La conflittualità, in una comunità cristiana è inevitabile, è sana. Non è colpa vostra, è colpa Mia. Si potrebbe evitare la conflttualità reprimendo i vostri caratteri, il vostro io, che è l’ultima cosa che mi viene in mente di fare perché io, invece, i caratteri li esalto, non smusso gli spigoli, voglio che emerga la faccia icastica, unica, di ognuno. Lo scopo di una educazione cristiana salda, non è che la gente vada d’accordo nella comunità, tra di loro. Ma che ognuno vada d’accordo con se stesso, con il proprio cuore, che diventi se stesso, fino a dire io come Gesù dice io, cioè con autorità, al punto che, spesso, quando Gli rimproverano che Lui non fa come è stato sempre detto e fatto, dice: “Fu detto, ma Io vi dico un’altra cosa”.
La Chiesa è fatta di persone di questo tipo, non di persone uguali tra loro! L’uguaglianza non è mai stato l’ideale nella Chiesa cattolica, ma l’ideale è l’unità tra le persone e l’unicità di ognuno, mai l’uguaglianza! È miracoloso, che dentro il mondo esiste un luogo così liberante, che dà ossigeno! Dove nasce? E da dove, un giorno, può rinascere un luogo come questo? Com’è nato all’inizio? Nasce dalla memoria della faccia da Chi ha scelto ognuno. Che magari tra persone che, mentre litigano, si gridano in faccia: “Ma chi ti vuole, ma chi ti ha scelto! Chi ci ha messo insieme a noi due e, poi, seriamente rispondono!” E si trovano davanti alla faccia di Cristo. La Chiesa rinasce tra questi, che si guardano l’un l’altro, ma guardando in faccia, rispecchiandosi nella faccia di Cristo, che li sceglie e li vuole ora. Esattamente come racconta un romanziere nato in Italia, vissuto in Francia, Lanza del Vasto, un romanziere su Giuda che dice che dice che Lazzaro e Maria non si sopportavano, perché lui era ai suoi occhi un borghese e un moralista e lei faceva la donna libera. E non si erano mai più visti da anni. Solo che ognuno incontra Cristo per stade diverse, e un giorno Cristo li invita a cena appunto entrambi. E si guardano, e soltanto nello sguardo del Messia, si ritrovarono e si riscoprirono più fratelli che l’uomo a se stesso.