Omelia 06 febbraio 2019.
“Molti ascoltandoLo rimanevano stupiti”.
La prima reazione inevitabile davanti a Lui è lo stupore. Vedono una cosa nuova, inaspettata ma bella, desiderabile e ne sono attratti, spinti ad aderire ad una cosa più grande che non conoscevano, che va oltre a quello che già sanno, quello che già hanno, che hanno, che controllano, che misurano, va oltre. Ed in un istante si rendono conto che per aderire ad uno stupore, per accogliere questa Bellezza, devono andare oltre se stessi, cambiare vita, pensieri, idee, abitudini. E questo – dice Marco – “era per loro motivo di scandalo”. Un ostacolo insormontabile che li blocca perché per accogliere quella Bellezza devono cambiare idee, abitudini. Devono soprattutto cedere il potere su loro stessi, devono accettare un dono, dipendere da Chi gli fa quel dono. Non sono più padroni e rifiutano per restare padroni di loro stessi perché loro hanno in testa che la felicità è potere, dominio, controllo e non dipendere da nessuno, neanche da chi ti ama o da chi ami.
Questo è lo scandalo. Gesù si meraviglia della loro incredulità ma non Lo ferma la loro incredulità, non si ferma. Loro non dipendono dalla loro risposta e Lui non reagisce ma agisce, non parte da quello che fanno gli altri, parte da se stesso perché Lui è libero e risponde al proprio cuore e basta.