Omelia Don Carlo 26 febbraio 2019

Omelia 26 febbraio 2019

“Se ti presenti per servire il Signore preparati alla tentazione.”

Perchè Dio vuole dei servi liberi, non degli schiavi, non degli automi che obbediscano meccanicamente, senza pensare, senza decidere. Vuole essere amato da uomini liberi, che sanno perché e che Lo vogliono, e che ci mettono il cuore. Quindi, gente che è stata provata.

La tentazione – qui non è tradotto benissimo, sembra la tentazione al male, sembra il diavolo che vuole farti fare il male, no – in greco c’è πειρασμόν viene da perazein: poros vuol dire buco, poreuo vuole dire bucare, vuol dire attraversare, πειρασμόν vuol dire andarci fino in fondo, fino a scoprire ciò che c’è in fondo, il senso di quello, vuol dire fare un’esperienza personale, questo è il πειρασμόν.

È come il test, come il collaudo che ti mettono alla prova e vedono, e si vede se sei di qualità oppure no. Dopo l’incontro con Cristo tutto quello che ci accade, tutto, ci è dato apposta per essere collaudati, perché diventiamo liberi, non é qualcosa che è contro; è contro il comodo, si, ma non contro il vero. Tutto quello che ci accade, il bene, il male, contraddizioni, tutto è per noi, perché diventiamo liberi di fronte a Lui, altrimenti non ha gusto Lui e non l’abbiamo noi. Tutto anche la sofferenza serve, hanno di fronte gli apostoli nel Vangelo, Lui dice devo essere consegnato, ucciso, non capiscono, non vogliono capire, e neanche farGli domande, hanno proprio resettato, non ne vogliono sapere, credono che sia contro: cos’è che può aiutarli ad affrontare? Cos’è che ha aiutato Gesù ad affrontare la sua prova? Dice che “prese un bambino, lo pose in mezzo a loro, abbracciandolo” cioè immedesimandosi nel cuore del bambino; per affrontare la prova non bisogna essere forti, bravi, capaci, gli eroi greci, i semidei, bisogna avere il cuore di un bambino; avete presente il mio amichetto riccionese che ti vede, ti salta addosso e non ti molla: vede che tu gli vuoi bene, sente che tu sei vero, ti salta in collo!
Ecco: la prova la affrontano, la vittoria è per quelli che hanno questo cuore leale, che vede il vero e lo abbraccia, e ti chiede aiuto; lui non ci capisce mica molto, si affida a te, non è il bravo ed il forte che vince, è l’uomo che domanda. Il cristianesimo non è per i bravi, per i capaci, è per quelli che hanno quel cuore lì, che vedono il bello lo vogliono, te lo domandano, ti chiedono di essere con loro, perchè Dio non è mica venuto nel mondo per complicarci la vita. Il cristianesimo è semplice, è facile. Cristo è venuto per facilitarla perchè a complicarcela bastiamo noi.