Omelia Don Carlo 21 dicembre 2018

Omelia strepitosa!!!

Omelia 21 dicembre 2018

“A cosa devo che la madre del mio Signore venga a me?”
Lo devi a Maria che ha deciso di venire a condividere con te il miracolo accaduto a lei e quello accaduto a te. Queste due “strane” gravidanze, che bellezza portano nella vostra vita? In cosa cambia il vostro rapporto se state insieme per quest’unico scopo: condividere il miracolo?
Come si trasforma la vostra amicizia, come si trasforma il matrimonio, un gruppo, un’opera, quando i cristiani stanno insieme solo per quest’unico scopo: scoprire tutta la bellezza che il miracolo accaduto porta nella loro vita?
Cos’hanno scoperto quelle due donne, condividendo in quei tre mesi il miracolo successo?
Grida Elisabetta: “Il bambino ha sussultato di gioia e beata Colei che ha creduto!”
Stare insieme per questo scopo che ai cristiani fa sussultare di gioia e rende beati: il gusto della fede vissuta così porta dentro la vita un sussulto nella carne, come in Elisabetta, una beatitudine, come dono della vita in Maria.
Invece, quando i rapporti tra di noi si complicano, si intristiscono, ci intristiscono, è perché abbiamo cambiato scopo. Stiamo insieme per qualcos’altro, invece che per verificare la novità che Cristo porta nella vita. Allora le opere crollano, miseramente finiscono le amicizie e non si recuperano e muoiono anche gli affetti più potenti, come quelli naturali, come in un matrimonio.
Noi cristiani non siamo stati messi insieme per andare d’accordo su tutto…figuriamoci!
L’unico rapporto che tiene, che regge nel tempo tra noi, è quello che ha come scopo la condivisione dei miracoli che Dio fa nella vita di ciascuno. Ecco, amarci vuol dire donarci la novità che Cristo porta nella vita e che aria pura respireremmo, che libertà, che leggerezza godremmo, come tono normale della vita!