Omelia 30 settembre
“Se l’occhio o la mano o il piede ti è motivo di scandalo”
Perchè è lo scandalo il vero nemico della nostra felicità, non il peccato la debolezza, quello tu non lo vuoi ma sei fragile ci cadi e nel medesimo istante provi un dolore perchè non lo volevi, capisci che ti fa male quella cosa li. Lo scandalo no non è il peccato, la debolezza, scandalo vuol dire esca, l’esca delle trappola, il bigatino sull’amo del pesce, è un particolare una cosa piccola, che ti intrappola, tu ti fissi su quella, vedi solo quella, non ti accorgi della trappola, ci caschi. Lo scandalo è una fissazione, tu ti fissi su una cosa piccola a volte è brutta a volte bella, ma sempre piccola, sempre un particolare. Ma tu sei fatto per il tutto e quel particolare è una trappola, un carcere in cui tu muori. E da cosa capisci che ti stai scandalizzando, che ti stai imprigionando, che ti stai intrappolando in un dettaglio? Quali sono i sintomi? La prima cosa è che quello che capita ti incattivisce, ti avvelena, diventi malevolo, interpreti le cose sempre nel modo peggiore, in modo meschino, cattivo, tutto. Il particolare non ti da un punto di vista totale, il punto di vista totale ce l’hai quando sei in cima a una montagna, se ti fermi in un rifugio prima più in giù non vedi mai tutto il panorama, sei sempre in un cono d’ombra e interpreti in modo distorto, parziale tutto. Secondo sintomo: che davanti a un particolare che tu hai afferrato il primo intrappolato è il tuo cuore, o meglio, è il desiderio del tuo cuore perchè il cuore di fronte a un particolare si spegne, solo il tutto lo prende. Tu perdi entusiasmo, diventi tiepido, diventi spassionato, sei senza passione, animo. Quando ti senti così arido, spento, hai perso il desiderio e la passione è perchè ti stai alimentando ad un particolare, un combustibile troppo piccolo per il tuo cuore.
Come si vince lo scandalo? Lo dico in un modo propositivo, non per correggere Gesù, che suggerisce il metodo chirurgico, quando non c’è altro da fare fai come il chirurgo, che per salvare l’organismo ti taglia un organo, cavalo, taglialo, cavalo, taglialo! Questa è l’ultima ratio: se non c’è altro si taglia. Ma io preferisco prima di arrivare dal chirurgo ed usare quel metodo… i medici dicono che la migliore terapia non è la chirurgia ma la profilassi. E’ curare il cuore del corpo in anticipo. Se lo scandalo è un particolare, com’è che si evita di arrivare là per dover poi andare dal chirurgo e tagliare per salvare la pelle? È guardare l’essenziale, il guardare in faccia l’essenziale, cioè il totale. Conoscere ogni giorno un pò di più l’essenziale, il totale, quella bellezza che il cuore lo colma, che lo entusiasma, che lo infiamma. Se ti riempie l’essenziale nel tuo cuore non c’è posto per i surrogati, sí i particolari li vedi ma nessuno ti intrappola più, nessuno ti porta più via. Come dissi una volta a un mio amico che mi raccontava della crisi della sua fede, e anche della perdita di entusiasmo della sua vocazione, che poi abbandonò… Io gli ho detto tu non me la racconti, figurati te se ne ho visti io di particolari o di particolare che ti vogliano intrappolare, è che nel tuo cuore c’è un vuoto, quando c’è il vuoto di qualcosa si riempie sempre, il nostro cuore è come il vuoto in natura. Si dice in fisica non c’è il vuoto assoluto o lo zero assoluto si arriva a – 273°C no? Il nostro cuore è cosi! Non può mai stare vuoto, non è che prima caccia via il male e poi ci metti di bene, no, no, no, no!
Se lo riempi del bene va via tutto il male. Non c’è posto per i surrogati, per i beni piccoli e apparenti. Allora la domanda vera è: ma dove io ogni giorno Lo incontro, Lo intercetto, posso vedere abbracciare l’essenziale della vita? C’è un tipo di preghiera che ti fissa sui dettagli, deviazionismo popolare, c’ è un tipo di preghiera che ti mette di fronte, ti fa rimanere quasi senza respiro, ti mette di fronte all’essenziale, al totale. Ci sono delle parole meschine ottuse che ti fissano sui dettagli, ci sono delle parole che ti spalancano ti fanno vedere l’Everest. Ci sono degli affetti, appunto, che ti intrappolano, ti imprigionano, altri invece che ti fanno sentire vibrare dell’affetto di Dio. Ci sono dei segni che ti indicano il totale, dei segni invece che se li segui ti infossano. A queste domande devi rispondere, quali sono gli uni e quali sono gli altri. Ogni mattina devi prendere una strada e ogni sera con un flashback ti guardi indietro e sai rispondere.