omelia 24 ottobre 2018
“Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza”.
L’immagine che ha Paolo della rivoluzione che ha avuto nella sua vita, quando è arrivato a Damasco come Saulo e se n’è andato come Paolo. Come uno, nel deserto, che sta morendo di sete e di fatica e sente urlare: “La sorgente! C’e la sorgente!” Quel grido gli cambia la faccia. La faccia di un morente, in un istante, riprende vita. Questo è successo a Paolo a Damasco.
Prima “il Mistero era nascosto da secoli in Dio”.
Erano tutti religiosi, non esistevano atei, tutto per loro era segno del Mistero, il Mistero era nascosto ed era un signore onnipotente di cui si aveva timore anche perché non si era a posto, ci si sentiva peccatori. Anche gli uomini più religiosi vivevano nel timore di Dio che poco o tanto diventava paura e terrore. E la paura ti paralizza, ti blocca. Alla fine non c’era troppa differenza fra essere atei o credere in Dio. Chi crede in Dio alla fine è bloccato da questo timore di Dio, di tutte le religioni, compresi gli ebrei. Chi non ha timore di Dio, non è che dopo non teme niente – dopo un po’ tu temi tutto – perché tutto è contro di lui, non si salvava nessuno.E quando uno ha paura è bloccato, oppresso, un po’ stentato, spento; alla fine ha paura anche di sè. Non ha neanche la libertà di guardare dentro di sè; quando teme gli altri è perché teme se stesso. Questa era la ferita devastante nel cuore di tutti e nella coscienza di Paolo. Cos’ha cambiato l’incontro con Cristo?
Appunto, come uno morente di sete nel deserto che sente il grido “c’è la sorgente” e riprende vita, ha ripreso vita. Dice: “Adesso abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia”. Dice: “Abbiamo παρρησία e προσαγωγή”. La παρρησία è la sincerità spietata, in cui uno è libero di tirare fuori tutto, non ha più paura di quello che ha dentro di sè, è libero di quello che gli dicono o gli fanno gli altri.
La προσαγωγή è lo slancio totale, lo slancio ad un abbraccio totale, come la Maddalena nel “Noli me tangere” che si lancia incontro a Cristo. Non ha più niente che la ferma dentro e niente che la fermi fuori. E se sei libero davanti a Dio, sei libero davanti a tutti, anche di fronte a te stesso. Non ti mette sotto più nulla! Questa è la faccia del Cristiano cosciente, dice Paolo. Quando ci sentiamo bloccati, frenati, possiamo andare da tutti gli psicologi che ti spiegano i meccanismi delle tue insicurezze, i traumi, addirittura prima del parto, ma io consiglio sempre prima una scappatina a Damasco dove Saulo può diventare Paolo.