Omelia Don Carlo 22 novembre 2018

Omelia *meravigliosa!*

*Omelia 22 novembre 2018*

“Alla visità di Gerusalemme Gesù pianse su di essa”

Perchè Gesù piange? E perchè io piango? Perchè il pianto svela da cosa io mi aspetto la felicità: piango quando quella cosa viene meno. Ma le cose per cui piango, meritano veramente il mio pianto?

“Non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”

Il motivo del pianto di Gesù su Gerusalemme, perchè Gerusalemme ha fallito il suo scopo, lo scopo per cui è stata costruita, per cui quella città esiste nel mondo: è stata fatta per riconoscere la visita di Dio, è stata fatta per questo da Davide. Quando accade la possibilità dell’incontro Gerusalemme non realizza il suo compito, ha vissuto per altro, si è paragonata con le altre città che avevano altri scopi.
Per questo Gesù piange, perchè il mio valore, lo scopo per cui io esisto, quindi il modo come sono stato fatto, è di ospitare Dio, come Gerusalemme. Tutto di me è pensato per questo. San Tommaso dirà che ogni creatura ha la “potentia obendientialis”, potenzialmente è accordabile con Cristo, con la gloria di Cristo: tutto quello che c’è in una creatura è come uno strumento musicale che può suonare la musica di Cristo, è fatta apposta per quello, tutto è funzionale a quello.
Tutto è utilizzabile per la golria a Dio, perchè tutto è fatto da Lui per questo. E quando invece qualcosa in me non mi piace, mi sento brutto, sento che sono sbagliato è perchè io mi ostino sui miei obiettivi, su quelli che ho immaginato io. Soltanto la gloria di Cristo, ospitare Cristo in me, valorizza tutto di me, mi rende bello, mi rende utile, mi fa sentire unico e prezioso nel mondo. Così si capisce il pianto dell’Angello immolato nell’Apocalisse – tutte le immagini apocalittiche vanno decodificate, perchè sono immagini razionali, concettuali, non poetiche -:

“chi è degno di aprire il libro [piange quell’uomo] e di sciogliere i sigilli?”. La vita, la storia è come un libro chiuso sigililato, non c’è nessuno degno, capace di aprirlo, di leggerlo, di rubare il segreto. Chi? E quell’uomo piange perchè non si trova nessuno che fosse in grado di decifrare il segreto della storia, il segreto della mia vita, di dirmi perchè io sono al mondo. Perchè sono fatto così? Come posso mettere a frutto tutto di me, vedere il bello in me, che non sia sprecata la grandezza per cui io sono stato creato?
E’ veramente amico chi ti è amico nell’avventura di questa scoperta, per decodificare il libro che contiene il segreto della tua esistenza.